Anche se sono passati diversi anni lo ricordo come se fosse ieri. Eravamo tornati dall’ospedale da solo un giorno ed era appena cominciata la nostra vita a tre. Quante emozioni in così poco tempo!

Eppure tutto sembrava così naturale, a parte qualche piccola ansia che credo piuttosto normale in due neogenitori, era come se nostro figlio ci fosse sempre stato. Quello del primo bagnetto era un momento che attendevo con trepidazione e certo anche qualche timore. La temperatura dell’acqua sarà giusta? È un problema se ancora non è caduto il moncone? Meglio il riduttore nella vasca o la vaschetta del fasciatoio?

 

Insomma, i soliti classici dubbi da mamme e papà alle prime armi. Il fatto di essere in due ha reso tutto più facile. Non solo dal punto di vista pratico, ma perché condividere questo momento con il nostro compagno rende tutto ancora più magico.

Mentre mio marito giocava con il piccolino io ho preparato tutto l’occorrente. Avere ogni cosa a portata di mano rende tutto molto più semplice. Il detergente, la salvietta per asciugarlo, un accappatoio (comodissimi quelli a triangolo) un pannolino,  la tutina pulita e una garzina sterile per il cordone.

 

Poi ho riempito la vaschetta del fasciatoio, più comoda della vasca grande dove si è costretti a piegarsi e con l’apposito termometro ho controllato che la temperatura dell’acqua fosse tra i 36° e i 37°.

A quel punto mio marito ha spogliato il piccolino e lo abbiamo sistemato lentamente nella vaschetta, sostenendolo con il braccio intorno alla spalla e con la mano sinistra sotto l’ascella, in modo fermo ma delicato. Contemporaneamente gli parlavamo in modo dolce e lui si è talmente rilassato che sembrava quasi volesse addormentarsi. In fondo, se ci pensate bene, il piccolo ha vissuto per nove mesi immerso nel liquido amniotico!

Poi delicatamente l’ho lavato usando solo le mani. Quando è arrivato il momento di uscire mio marito era pronto per avvolgerlo nell’accappatoio. Lo abbiamo disteso sul letto e asciugato bene con una salvietta morbida.

È importante tamponare con delicatezza la pelle nei punti più delicati, sotto il collo, nelle pieghette delle gambine, in modo che non rimangano zone umide che potrebbero screpolarsi. Lo stesso per quanto riguarda il moncone che poi abbiamo ricoperto con la garza.

Nostro figlio si è fatto fare tutto senza protestare. Dopo avergli messo la tutina la fame ha cominciato a farsi sentire. Una bella poppata e dopo qualche minuto è crollato dal sonno.

 

A distanza di anni posso dirvi che la cosa più importante è stata il fatto di essere sereni e rilassati. I bambini, anche piccolissimi, assorbono facilmente i nostri stati d’animo e se siete tranquilli e felici voi, anche il primo bagnetto sarà un momento meraviglioso da condividere con la vostra famiglia.

 

 


 

Daniela Celli

 

A 9 anni mi sono sentita per la prima volta una viaggiatrice. Oggi ne ho 37, un marito che mi accompagna con passione in giro per il mondo, un figlio di 9 anni cresciuto a pane e viaggi e un adorabile cavalier king. Vivo tra Firenze e il resto del mondo, la valigia sempre pronta e la mente e il cuore rivolti verso la meta e quello che c'è nel mezzo.

Ah, dimenticavo... Racconto le nostre avventure sul mio blog Mammagiramondo.